VELOCITÀ COME STRUMENTO DI CONTRASTO ALL’INCIDENTALITÀ STRADALE.
29 settembreLa velocità è uno dei fattori, se non il fattore principale e collaterale delle cause dell’infortunistica stradale.
Come la norma impone, la velocità può essere oggetto di contestazione delle forze di polizia su de visus oppure attraverso l’utilizzo degli appositi strumenti omologati.
Nel primo caso si opterà per il dettato di cui all’art. 141 codice della strada, mentre, nel secondo caso la velocità deve essere determinata dalla rilevazione avvenuta con apposita strumentazione.
Come è noto, l’estate che lasciamo alle spalle è stata caratterizzata da alcuni interventi del Ministro Minniti, uno dei quali inerente la velocità, i controllo, la segnaletica e l’utilizzo della strumentazione.
I troppi morti sulle strade italiane, hanno indotto il Ministro dell’Interno dott. Marco Minniti di attivare ed emanare una direttiva per la prevenzione ed il contrasto dei comportamenti che costituiscono le principali cause degli incidenti stradali.
La Direttiva prot. 5620 del 21/07/2017, ha per oggetto: “Direttiva per garantire un'azione coordinata delle Forze di Polizia per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti che sono le principali cause di incidenti stradali”.
In essa si legge che dopo anni di continua decrescita degli incidenti stradali con esito mortale si sta registrando, in questi ultimi anni, un'inversione di tendenza, con un aumento del numero delle vittime, che desta forte preoccupazione. Tale allarmante fenomeno, che caratterizza anche altri Paesi dell'Unione Europea, impone una più attenta riflessione sulle cause e sulle dinamiche dei sinistri ma, soprattutto, una rivisitazione delle strategie e dei modelli operativi che disciplinano l'attività di prevenzione e contrasto delle Forze di Polizia e delle Polizie Locali, soprattutto allo scopo di allineare questa attività con gli obiettivi imposti dall'Unione Europea di una riduzione del 50% del numero delle vittime entro il 2020.
Per dare un'adeguata risposta, in linea con gli indirizzi operativi forniti dall'Unione Europea, appare, innanzitutto, necessario individuare gli ambiti ed i comportamenti entro cui questa azione dovrà svolgersi, che continuano ad essere individuabili:
- nella lotta alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti;
- nel contrasto degli eccessi di velocità;
- nel controllo rigoroso del rispetto degli obblighi di utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco protettivo;
- nel contrasto di tutti quei comportamenti che costituiscono motivo di distrazione per il conducente e, in primo luogo, l'uso del cellulare o dello smartphone durante la guida; la necessità di porre particolare attenzione a tale fenomeno trova la sua giustificazione anche nelle evidenze statistiche più recenti.
Come è noto lo stesso Ministro nella premessa pone come punto essenziale quello del “contrasto agli eccessi di velocità”.
Un dato che può far riflettere è quello contenuto nei dati ISTAT pubblicati e relativi all’anno 2016.
Come si nota, lo stesso istituto conferma che nella Ue, nel 2016 torna a diminuire il numero delle vittime di incidenti stradali (-1,8% rispetto al 2015): complessivamente, sono state 25.720 contro 26.190 del 2015.
Nel confronto fra il 2016 e il 2010 (anno di benchmark della strategia europea per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 18,6% a livello europeo.
L'Italia registra una riduzione del 20,2%, un risultato migliore della media europea. Ogni milione di abitanti, nel 2016 si contano 50,6 morti per incidente stradale nella Ue a 28 paesi e 54,2 nel nostro Paese, che si colloca al 14° posto della graduatoria europea.
Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 41,5% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l'uso di telefono cellulare alla guida.
Il 2016 si presenta come un anno di ripresa della mobilità. Le prime iscrizioni di veicoli aumentano del 18,2% rispetto all’anno precedente, il parco veicolare dell'1,4%, Anche le percorrenze autostradali crescono del 3,3% rispetto al 2015, con oltre 82 miliardi di km percorsi. (dati Istat)
Gli studi ci insegnano che non esiste una soluzione univoca al problema dell’eccesso di velocità.
La cosa certa è che il fattore umano è corresponsabile per la dinamica dei sinistri stradali.
Tutti sappiamo che esistono le norme ma esse spesso sono un optional.
La sicurezza è di tutti noi facciamo che essa sia l’obiettivo da porre in essere durante la guida.
di Simonato Girolamo