INTERPRETAZIONE GIUDICA DELLA LEGGE
10 ottobreAppuntamento per venerdì mattina a San Bonifacio, alla giornata di studio sull’infortunistica stradale, magistralmente organizzata dal Dott. Vicenzo Di Carlo, Comandante della Polizia Locale di San Bonifacio, con l’ASAPS e I.P.A. Veneto.
È interessante discutere delle problematiche connesse ai reati di “omicidio stradale“ (art. 589-bis c.p.) e di “lesioni personali stradali” (art. 590-bis c.p.), introdotti della Legge 23 marzo 2016 n. 41.
Come abbiamo letto in molte riviste, anche specializzate, la normativa è avvenuta sulla spinta di un’opinione pubblica allarmata dalla pubblicità data a gravi incidenti e dalla sensazione di condanne non adeguate alla dimensione del fenomeno.
Nello studio della materia, per una corretta applicazione è interessante e nel contempo propedeutico apprendere l’istituto dell’interpretazione della norma.
Esso ci consente di svolgere una ricerca della “genesi” delle disposizioni legislative e delle volontà del legislatore.
La norma giuridica è quella regola che disciplina il comportamento di un soggetto nei confronti della collettività, al fine della convivenza comune e della vita organizzata di una società, che assieme costituiscono l’ordinamento giuridico.
Le sue caratteristiche essenziali della norma giuridica sono: la generalità, l'astrattezza e l'imperatività.
Generalità: è implicito che essa deve essere generale, perché la sua operatività non è stabilita per singolo individuo, ma per la generalità dei individui ma per la generalità degli associati.
Astrattezza: vuol dire che non è dettata per una situazione concreta bensì per ipotesi astratte.
I due concetti espressi, si rendono necessari per la funzione di garantire l'eguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini.
Imperatività: sta a significare che i cittadini non possono sostituire le norme giuridiche con altre disposizioni.
Con la terminologia “Ordinamento Giuridico” si vuole indicare le norme regolatrici della vita della popolazione.
Il grande Calamandrei, così affermò“ l’ordinamento giuridico dello Stato deve poggiare innanzitutto su una regola suprema, la norma fondamentale: la Carta Costituzionale, da considerare quale programma politico concordato diventato legge”.
Ecco che l’interpretazione della norma, ha un valore non solo giuridico di cui all’art. 12 “Interpretazione della legge” delle Disposizioni sulla legge in generale o disposizioni preliminari al codice civile, che prevede: “ Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore.
Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i princìpi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato.”
Interpretare una normativa significa ricercare e comprendere l’esatto significato del comando o divieto contenuto nel precetto normativo.
Da questo è emerso l’interesse di approfondire l’interpretazione, la quale spetta in primis ai giudici, ma il medesimo istituto è rivolto anche agli studiosi del diritto, agli avvocati e allo stesso legislatore.
Ecco perché nel nostro ordinamento, partendo dalla fonte dello studio della norma da parte dei soggetti deputati a questo distinguiamo tra:
interpretazione autentica;
interpretazione giudiziale;
interpretazione dottrinale.
L’interpretazione autentica è quella effettuata dallo stesso legislatore che, al fine di un chiarimento della normativa giuridica preesistente, interviene, in caso di dubbi o di interpretazioni giudiziali contrastanti.
L’interpretazione dottrinale o scientifica, è quella ascritta agli studiosi del diritto, cioè da professori e avvocati durante i loro studio e relazioni specializzate nei testi scritti.
Come sappiamo essa non ha valore vincolante, ma ha un grande valore scientifico, che viene indicato con il diminutivo di “dottrina”.
L’interpretazione giudiziale o forense o giurisprudenziale è quella contenuta nelle decisioni, cioè nelle sentenze dei giudici emesse al termine dei processi.
È notorio che questa tipologia di interpretazione dà luogo alla “giurisprudenza”.
Questo istituto giuridico, nel diritto è collegato all'attività volta a chiarire e stabilire il significato delle disposizioni. Esso trova fondamento nel testo di un atto normativo, al fine di un’applicazione nei casi concreti.
L’attività dell’interpretazione delle norme e sicuramente alla base dello studio del diritto, in quanto ci consente di apprendere oltre al significato letterale delle parole usate anche gli aspetti fondamentali di una norma ed applicarla alle molteplici situazione per cui essa è stata emanata.
La sua conoscenza è importante per una applicazione della legge nel tessuto sociale e del coordinamento delle norme.